– La nascita di Gesù nell’apocrifo Protovangelo di Giacomo (18,1-3)
– «Giuseppe trovò una grotta, vi fece entrare Maria, lasciò i suoi figli accanto a lei e andò a cercare una levatrice ebrea entro i confini di Betlemme. Ma io, Giuseppe, camminavo e non camminavo. Guardai in alto verso la volta celeste e vidi che era immobile. Guardai l’aria e la vidi colpita da stupore e gli uccelli del cielo non si muovevano. Rivolsi lo sguardo verso la terra e vidi una pentola e degli operai seduti intorno, con le mani nella pentola. Ma quelli che masticavano non masticavano e quelli che prendevano un pezzo di pane non lo prendevano e quelli che se lo portavano alla bocca non se lo portavano, ma tutte le facce guardavano in alto. C’erano pecore spinte in avanti, ma che non si muovevano. Il pastore alzava la mano per percuoterle con il bastone, ma la mano restava in aria. Guardai la corrente del fiume e vidi dei capretti con il muso nell’acqua, ma non bevevano. E per un istante tutte le cose non seguivano il loro corso normale»
(Traduzione di S. Zanati, edizione C. Gianotto, da Armand Puig i Tàrrech, I vangeli apocrifi, I, San Paolo, Cinisello Balsamo 2010, 173).