Corso di formazione per referenti dei settori per l’Apostolato Biblico e per la catechesi delle persone disabili, a cura di CEI - Ufficio Catechistico Nazionale, Settore per l'Apostolato Biblico, Settore per la Catechesi delle persone Disabili (Santa Maria degli Angeli 15-19 luglio 2019)
CEI – Ufficio Catechistico Nazionale
Settore per l'Apostolato Biblico
Settore per la Catechesi delle Persone Disabili
dal 15 al 19 luglio 2019 si è tenuto il
Corso di formazione per referenti dei Settori per l'Apostolato Biblico
e per la Catechesi delle Persone Disabili:
"Li sentiamo parlare NELLA NOSTRALINGUA NATIVA" (At 2,8)
sede: l’Hotel Domus Pacis, Piazza Porziuncola S. Maria degli Angeli (Assisi)
Relatori: Dionisio Candido, Veonica Donatello, Marco Mani, Marcello Panzanini, Fiorenza Pestelli, Sebastiano Pinto
programma scaricaricabile in pdf Li sentiamo parlare nella nostra linqua nativa (At 2,8)
di seguito vengono riportati i documenti del Corso e le registrazioni (scaricabili) degli interventi
D.Candido, "La parola di Dio espressa in lingue umane" (DV 13) - AUDIO
S.Pinto, I falsi profeti; mercanti di parole - testo in pdf, AUDIO e VIDEO (nella lingua dei segni) S.Pinto, I falsi profeti, mercanti di parole
S.Pinto, La Parola mimata dai profeti; le azioni simboliche - testo in pdf, AUDIO e VIDEO (nella lingua dei segni) S.Pinto, La Parola mimata dai profeti, le azioni simboliche
M.Mani, Gesù annuncia la liberazione dei prigionieri - testo in pdf, AUDIO e VIDEO (nella lingua dei segni) M.Mani, Gesu annuncia la liberazione dei prigionieri
M.Mani, Gesù annuncia la vista ai ciechi - testo in pdf, AUDIO e VIDEO (nella lingua dei segni) M.Mani, Gesu annuncia la vista ai ciechi
S.Pinto, Ferite e guarigioni nella Bibbia - testo in pdf, AUDIO e VIDEO (video nella lingua dei segni) S.Pinto, Ferite e guarigioni nella Bibbia
S.Pinto, Il corpo come luogo di culto nel Salterio - testo in pdf, AUDIO e VIDEO (nella lingua dei segni)S.Pinto, Il corpo come luogo di culto nel Santerio
M.Panzanini, "Apparvero loro lingue come fuoco" (At 2,3). La Pentecoste nell'arte - AUDIO
M.Panzanini, ICONOGRAFIA DELLA PENTECOSTE
M.Panzanini, L'arte come catechesi inclusiva,
dalla Creazione alla Croce e Risurrezione
La separazione delle acque (fine XII secolo). Miniatura della Bible de Suvigny. Moulins, Bibliothèque Municipale.
[Sono presenti le acque superiori che Dio sta ingabbiando e che lascerà cadere quando aprirà le cateratte del cielo. Sotto nella separazione stanno emergendo le terre, ancora informi]
Dio rappresentato come architetto, (ca. 1250). Frontespizio del Codex Vindobonensis 2554. Vienna, Biblioteca Nazionale.
[Dio rappresentato come Gesù, la Sapienza che era presente alla creazione, sta misurando con il compasso l’universo]
La creazione del sole, della luna, delle stelle e la separazione fra luce e il buio (XII-XIII secolo). Monreale (PA), Duomo.
[Dio rappresentato come Gesù, che sarà la luce che inonda le tenebre (Prologo del Vangelo di Giovanni) ha in mano il rotolo della vangelo che verrà a portare agli uomini. È anche il libro della vita in cui sono scritti i nomi dei santi, che aprirà nel giudizio universale (Apocalisse)]
Il quinto giorno, (ca. 1250). Bibbia Morgan, New York, Morgan Library.
[Dio rappresentato come Gesù con la mano sinistra comanda che gli animali prendano vita, mentre con quella destra benedice le creature]
La creazione degli animali, compreso l’unicorno (XVI sec.). Oxford, Bodleian Library.
[Unicorno simbolo di purezza, che con il tocco del suo corno rende pure le acque]
La creazione di Adamo (XII-XIII secolo). Monreale (PA), Duomo.
[Dio plasma dal fango Adamo assistito dagli angeli. Non ha ancora vita. Gesù è un giovane imberbe per indicare la sua coeternità con il Padre (tipo apollineo)]
Dio dona le vita ad Adamo (XII-XIII secolo). Monreale (PA), Duomo.
[Dio rappresentato come Gesù è seduto sulle volte celesti soffia il suo spirito vitale e Adamo prende vita. Dio lo benedice e Adamo lo riconosce Signore facendo il gesto dell’acclamazione]
La creazione di Eva (XII-XIII secolo). Monreale (PA), Duomo.
[Dio rappresentato come Gesù è seduto sulle volte celesti e sta chiamando fuori dal costato di Adamo Eva: Dio non ha tratto la donna dalla testa di Adamo, perché non gli fosse superiore; non l’ha tratta dai piedi, perché non gli fosse inferiore, ma l’ha tratta dal costato, perché l’uomo la ami e la protegga]
La Eva ad Adamo (XII-XIII secolo). Monreale (PA), Duomo.
[Dio rappresentato come Gesù conduce per mano Eva da Adamo che la accoglie sorpreso e soddisfatto]
Lucas Cranach il Vecchio, La creazione (1534). Bibbia di Lutero.
[Dio guarda la creazione e vede che cosa molto buona e la benedice]
Lucas Cranach il Vecchio, Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden (1530). Vienna Kunsthistorisches Museum.
[Dio proibisce di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male. Tutte le scene della creazione, peccato e cacciata compresi]
Marko Ivan Rupnik, Adamo ed Eva (2006). Verona, Chiesa delle Suore Orsoline Figlie di Maria Immacolata.
[Eva si lascia convincere dalle parole del serpente, afferra il frutto e lo offre ad Adamo che lo accoglie. L’uomo tiene una mano su un ramo, perché annuncia la crocifissione di Gesù]
Marko Ivan Rupnik, Caino e Abele (2006). Verona, Chiesa delle Suore Orsoline Figlie di Maria Immacolata.
[Caino uccide Abele legato ad un albero: Abele simbolo del sacrificio di Gesù (Canone Romano)]
Comè Tura, Annunciazione (1469). Ferrara, Museo della Cattedrale.
[Maria è la donna che ha meditato così tanto la Parola di Dio da far sì che il Verbo prenda un corpo in lei. Lo Spirito Santo le parla all’orecchio perché il Verbo entra in lei da lì per preservare la verginità. Le pagine del libro della Scrittura si stanno muovendo, perché lo Spirito al «Sì» di Maria le farà girare: si passa dall’Antico al Nuovo Testamento]
Marko Ivan Rupnik, Annunciazione (2006). Verona, Chiesa delle Suore Orsoline Figlie di Maria Immacolata.
[Maria stringe una matassa di filo rosso: ricorda che a lei era stata commissionata la cortina del Tempio, che si romperà alla morte del Figlio, il filo rosso che Raab la prostituta ha appeso alla finestra per essere salvata nella conquista della Terra promessa e la morte di Gesù. L’angelo ha in mano il rotolo delle profezie che riguardano il Messia e la sua morte. L’agnello con l’aureola è Gesù che si fa vittima per noi nel definitivo sacrificio. L’acqua ricorda la grazia che scorre verso di noi e anche che, con la morte e resurrezione di Gesù, i fiumi del paradiso possono irrigare terra, perché le porte sono state riaperte]
Antonio Ciseri, Ecce homo (1870-1891). Firenze, Galleria di Arte Moderna.
[Pilato risponde alla domanda di Dio dopo il peccato originale «Adamo, dove sei?». Pilato, dicendo «Ecco l’uomo», lo rivela a Dio: ecco l’uomo, come è diventato]
Crocifissione (741-752). Rona Basilica di Santa Maria Antiqua.
[Gesù è vestito come un monaco orientale, perché Cristo è il primo monaco e il prototipo del monaco, perché nel Vangeli leggiamo che spesso si ritirava in luoghi solitari a pregare e che si è addentrato nel deserto per quaranta giorni, digiunando, pregando e resistendo alle tentazione del diavolo, prima di iniziare la sua predicazione. Il monaco, allora, diventa il martire bianco, perché ha testimoniato il vangelo nella radicalità della propria vita, che è stato un martirio continuo e costante del proprio corpo. Agostino scrive ne La dignità coniugale che «Per questo la pazienza di Pietro, che subì il martirio, non ha maggior merito rispetto a quella di Giovanni che non lo subì». Per lui Giovanni è altrettanto martire come Pietro per il fatto di essersi mantenuto casto per tutta la sua vita. Giovanni Damasceno ne La fede ortodossa afferma che noi onoriamo «i martiri del Signore scelti da ogni schiera, come soldati di Cristo e come compagni delle sue sofferenze e della sua gloria, poiché hanno bevuto al suo calice e sono stati battezzati col sangue della sua morte vivificante […]; i nostri santi Padri, gli asceti portatori di Dio che hanno sostenuto fino alla fino il martirio della loro coscienza, più lungo e faticoso, i quali “andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati, erranti per deserti, sui monti, tra le caverne spelonche della terra – e di loro il mondo non era degno». I monaci, che si sono sottoposti ad una dura ascesi, che hanno sopportato con pazienza eroica qualsiasi evento atmosferico, come il caldo torride del deserto o le intemperie dei monti e delle stagioni, sono da considerasi martiri a tutti gli effetti.
Crocifisso di San Damiano (XI secolo). Assisi, Basilica di Santa Chiara.
[Gesù è crocifisso e si vedono i chiodi, la ferita del costato e pochissimo sangue. Ha gli occhi aperti e ci guarda. Si unisce la morte e la resurrezione. C’è la difficoltà a rappresentare la sua morte]
Giunta Pisano, Crocifisso (1250-1254). Bologna, Chiesa di San Domenico.
[I catari dicevano che Gesù non era Dio, ma uno spirito e la sua morte è tutta apparenza. Per controbattere questa eresia i nuovi ordini, francescani e domenicani, molto devoti al Gesù crocifisso, affermano che Cristo era vero uomo e vero Dio e la sua morte è stata una vera morte. Si afferma questa iconografia, che viene mutuata da quella bizantina, in cui il corpo di Gesù è descritto con una esagerazione anatomica proprio per dire che è un vero corpo umano che muore veramente (occhi chiusi e accentuazione dell’arco che crea sotto la pesantenza)]
Marc Chagall, Crocifissione bianca (1938). Chicago, The Art Institute.
[Per Chagall il Cristo è il rappresentante del dolore ingiusto e innocente. È la risposta di Dio alla domanda «Ma Dio dov’è?». Dio non fa trattati di teologia del dolore, ma lascia che il Figlio muoia e condivida la nostra morte e non interviene. Così è presente nei campi di sterminio, nelle foibe, nei gulag, fra glia annegati del Mediterraneo, …]
Andrej Rublëv, Trinità (ca. 1420-1430). Mosca,Galleria Statele Tret’jakov.
[Perché Dio ha accettato di incarnarsi, soffrire, gioire e morire? Perché la mia vita è meravigliosa e vale la pena di essere vissuta, anche da Dio. Perché sono amto da Dio come se fossi l’unico uomo nell’universo e la crocifissione è la più grande dichiarazione di amore per me, dell’amore pazzo di Dio per me (Nicola Cabasilas). Dall’amore trinitario siamo usciti e all’amore trinitario ritorniamo. La mia vita, allora, vale tantissimo, perché vale il sangue di Dio, la morte e la resurrezione di Dio]